SAGGISTICA LETTERATURA
Giovanni Joppolo
BENIAMINO JOPPOLO
BENIAMINO JOPPOLO
Beniamino Joppolo (Patti 1906-Parigi 1963) pubblica nel 1929 una
raccolta di versi (I canti dei sensi e dell'idea). Dal '29 al '35 vive a
Messina, a Verona (dove scrive il primo romanzo, Il nido dei pazzi) , e
a Milano dove incontra scrittori e pittori. Per antifascismo è arrestato due
volte, ed è poi confinato per quasi due anni. Nel '37 pubblica un volume di
racconti, C'é
sempre un piffero ossesso, e dal '39 al '43 scrive e pubblica
lavori teatrali e articoli in varie riviste dissidenti (soprattutto Corrente).
Un atto unico, L'ultima
stazione, è rappresentato da Paolo Grassi alla Triennale di Milano
nel '41. Fino alla liberazione vive nascosto tra il bergamasco e Milano. Dal
'45 al '54 pubblica tre romanzi, Tutto a vuoto, La giostra di Michele Civa e Un cane
ucciso. Con Audiberti teorizza il nuovo movimento filosofico
dell'Abumanesimo (L'arte da Poussin all'Abumanesimo e L'Abumanesimo).
Nel '47 comincia a dipingere: espone alla Galleria del Naviglio di Milano e
alla Biennale di Venezia. Con Lucio Fontana fonda il Movimento Spaziale. Dal
'54 continua la sua attività di drammaturgo, scrittore e pittore a Parigi. Un
suo lavoro teatrale del '45, I carabinieri, è rappresentato in diversi paesi
(Austria, Francia, Germania, Olanda) e in Italia al Festival (dei due Mondi di
Spoleto (regia di Roberto Rossellini); tra il '62 e il '63 Jean-Luc Godard ne
realizza una versione cinematografica. Nel 1968 esce postumo La doppia
storia, prima parte di un lungo romanzo autobiografico.
formato 12 x 17 - pp. 144, € 9,00
formato 12 x 17 - pp. 144, € 9,00
AA.VV.
BENIAMINO JOPPOLO
E lo Sperimentalismo Siciliano Contemporaneo
a cura di D. Perrone
Saggi di: N. Tedesco, B.J. e lo sperimentalismo siciliano contemporaneo; A. Guidotti, Caratteri della drammaturgia di J.; V. Bramanti, Appunti sulla narrativa di J.; L. Fontanella, J. e il surrealismo; C. Spalanca, Lo sperimentalismo linguistico nei racconti di J.; M.R. Lanzilao, Una lettura de Le acque; M. Di Giovanna, Crisi dell’avanguardismo immaginista e nuova sperimentazione in Luce fredda di Barbaro; A. Barsotti, Aniante in cantina (da Bragaglia); W. Pedullà, Il tempo di Pizzuto; A. Di Grado, Fiore commediante e martire; F. Spera, La ricerca narrativa di Mazzaglia; F. Gioviale, D’Arrigo o dell’arcaico futuro; N. Tedesco, Ideologia e linguaggio nell’opera di Consolo.
formato 15 x 21 - pp. 280, € 15,50
Anna Maria Ruta
GIOVANNI GERBINO
La figura e l'opera
GIOVANNI GERBINO
La figura e l'opera
Coincide con la particolare attenzione al Futurismo, nel
centenario del Movimento, e con il quarantennale della morte la riscoperta di
Giovanni Gerbino (Ficarra 1895-Catania 1969), che partecipò a pieno titolo, già
dagli anni Venti, con un suo personalissimo contributo, all’attività del gruppo
milanese, che faceva capo a Fortunato Depero. La sua figura e la sua opera,
come risulta da questo volume, non ridisegna la storia del Movimento, ma
certamente la arricchisce e la completa.
Cogliendo le istanze proprie del Futurismo e rifondendole con l’iniziale lirismo tardo-crepuscolare, l’ “aeropoeta futurista” Gerbino pubblicherà poesie (Telegrafo e telefono dell’anima, 1926), una commedia (La congiura dei passeri, 1927), un romanzo (Barbara la dattilografa, 1929), che con il movimento marinettiano hanno legami e debiti.
Nella ripubblicazione dell’opera completa emerge, specie nel ricco epistolario che la conclude, il legame letterario ed umano con molti esponenti del Futurismo, compreso F. T. Marinetti, e, ancor meglio, la centralità del rapporto con Depero, al quale Gerbino sarà legato da lunga, fedele e ricambiata amicizia, e col quale firmerà importanti pagine del Numero Unico Campari. 1931, qui riportate a completamento dell’opera dello scrittore ficarrese, a riaffermare la sua sostanziale appartenenza alla poetica modernista dell’avanguardia italiana del primo Novecento.
Cogliendo le istanze proprie del Futurismo e rifondendole con l’iniziale lirismo tardo-crepuscolare, l’ “aeropoeta futurista” Gerbino pubblicherà poesie (Telegrafo e telefono dell’anima, 1926), una commedia (La congiura dei passeri, 1927), un romanzo (Barbara la dattilografa, 1929), che con il movimento marinettiano hanno legami e debiti.
Nella ripubblicazione dell’opera completa emerge, specie nel ricco epistolario che la conclude, il legame letterario ed umano con molti esponenti del Futurismo, compreso F. T. Marinetti, e, ancor meglio, la centralità del rapporto con Depero, al quale Gerbino sarà legato da lunga, fedele e ricambiata amicizia, e col quale firmerà importanti pagine del Numero Unico Campari. 1931, qui riportate a completamento dell’opera dello scrittore ficarrese, a riaffermare la sua sostanziale appartenenza alla poetica modernista dell’avanguardia italiana del primo Novecento.
Anna Maria Ruta ha accompagnato alla funzione didattica una costante ricerca su
alcuni ambiti della Letteratura e poi anche della Storia dell’Arte, soprattutto
siciliane. Ha collaborato a quotidiani e riviste e pubblicato vari volumi e
saggi anche su cataloghi, ha organizzato diverse mostre (La Ceramica
Florio, Gigi Martorelli, Salvatore Gregorietti. Un atelier d’arte nella Sicilia
tra’800 e ‘900, Fughe e ritorni -Presenze futuriste in Sicilia, Archimede
Campini, Aereopittori e Futuristi a Catania e Renato Guttuso - Gli anni della
formazione 1925-1940 ), quest’ultima con Enrico Crispolti. I suoi
studi sul Futurismo siciliano, dopo la pubblicazione di Il futurismo
in Sicilia (Pungitopo, 1991), da ritenersi il più approfondito e
organico studio sul Movimento siciliano, sono continuati con cataloghi e
relative mostre: Svelamenti - Inediti Siciliani dal Divisionismo al Futurismo,
Solitudini sospese - Incanto e musica nella pittura di Giovanni Varvaro, Passo
di corsa - Espressioni futuriste in Sicilia, Futurismo in Sicilia,
2005; nello stesso anno è uscita una sua ampia monografia, la prima, sul
pittore messinese Giulio D’Anna (Eidos). L’ultima monografia futurista è
sull’opera di Pippo Rizzo, Il nomade. Pippo Rizzo nell’arte del Novecento (Eidos,
2008). Si è occupata anche di arte al femminile, studiando alcune artiste in
ombra, soprattutto della Sicilia degli anni Venti e Trenta: tra l’altro Le ferite dell’essere.
Solitudine e
meditazione nella pittura siciliana degli anni Trenta, 2005, Avanguardie
femminili in Italia e in Russia 1910-1940, 2007.
Ha collaborato inoltre con schede biografiche ai dizionari Italiane, Siciliane e Enciclopedia della Sicilia di Franco Maria Ricci e per quasi tutte le voci degli artisti futuristi siciliani, al Dizionario del Futurismo di Ezio Godoli, per la Vallecchi di Firenze. Nel 2009 ha curato con Maurizio Scudiero a Roma, per il centenario del Futurismo, la mostra e il relativo catalogo, Sud Nord. La continuità del Futurismo. Molto successo ha avuto un volume memoriale su I caffè storici di Palermo, fatto in collaborazione con Ettore Sessa.
Ha collaborato inoltre con schede biografiche ai dizionari Italiane, Siciliane e Enciclopedia della Sicilia di Franco Maria Ricci e per quasi tutte le voci degli artisti futuristi siciliani, al Dizionario del Futurismo di Ezio Godoli, per la Vallecchi di Firenze. Nel 2009 ha curato con Maurizio Scudiero a Roma, per il centenario del Futurismo, la mostra e il relativo catalogo, Sud Nord. La continuità del Futurismo. Molto successo ha avuto un volume memoriale su I caffè storici di Palermo, fatto in collaborazione con Ettore Sessa.
formato 15 x 21 - pp. 288, € 20,00
Anna Maria Ruta
IL FUTURISMO LETTERARIO IN SICILIA
IL FUTURISMO LETTERARIO IN SICILIA
Scandagliata da più tempo, ma settorialmente, nelle sue varie componenti e dimensioni, l'avventura del Futurismo in Sicilia mancava finora di una complessiva sintesi critica, che non si limitasse a tracciarne rapidamente percorsi e a citarne uomini, date ed eventi, ma che ne ricostruisse dettagliatamente le dinamiche e gli incroci, ne approfondisse i significati, ne svelasse tutte le partecipazioni, anche le più insospettate e nascoste. A questo fine obbedisce il libro della Ruta, che fa emergere la conoscenza dell'adesione al movimento anche da parte dei giovani intellettuali di zone interne della Sicilia, la vivacità creativa e l'importanza in seno al Futurismo di alcune personalità insolane, fedeli amici di Marinetti, come Jannelli, Nicastro, Vasari, Rizzo, Corona, la qualità e la quantità della produzione sperimentale nel campo del paroliberismo, del teatro sintetico, dell'esperienza pittorica, talora anche la partecipazione all'elaborazione teorica del movimento stesso. Oggetto dell'indagine è l'ambito letterario, ma non sfuggono all'attenzione dell'autrice tutti gli altri settori (pittura, fotografia, arti applicate), che al Futurismo si ispirarono e sui cui principi di base si esercitarono, imprimendovi naturalmente l'impronta specifica della cultura isolana, che riuscì a fondersi e a compenetrarsi con le tematiche e le tecniche più avanzate dell'avanguardia nazionale.
Anna Maria Ruta biografia
formato 15 x 21 - pp. 310, € 20,50
Antonio Di Grado
ANGELO
FIORE
Angelo Fiore (Palermo 1908-1986), pubblicò tra il 1969 e l'81 racconti e
romanzi come Il
supplente, Il lavoratore, L 'incarico e L'erede del
Beato, con i quali attraversava l'inferno burocratico e lo
squallore della quotidianità facendoli palpitare, mediante una scrittura aspra
e furente, di deliranti vaniloqui, di ''voci'' provenienti dall'inconscio o da
un'ambigua divinità. Troppo ardua, perché il pubblico e la critica se ne
mostrassero degni, la scomparsa di questo grande narratore nelle cui pagine convergono
le oltranze della Gnosi e quelle dell’espressionismo. E altrettanto radicale è
la via crucis dell'autore e dei personaggi, insidiata dai demoni
dell’alienazione ma illuminata dai bagliori della grazia: una Passione laica e
novecentesca ancora in attesa che le si innalzino, ad opera di lettori
finalmente maturi, gli altari del consenso e del ''caso letterario".
Antonio Di Grado (Catania 1949) è
professore associato di Storia della critica letteraria nella Facoltà di
Lettere dell'Università di Catania. Ha pubblicato fra l'altro i volumi Il silenzio
delle Madri. Vittorini da «Conversazione in Sicilia» al «Sempione»
(1980), Federico
De Roberto e la «scuola antropoligica». Positivismo, verismo, leopardismo
(1982), L'isola
di carta. Incanti e inganni di un mito (1984), ed ha curato
l'edizione di Momo
o del principe di Leon Battista Alberti (1987). In questa collana
ha già pubblicato la monografia su Leonardo Sciascia (1986).
formato 12 x 17 - pp. 160, € 8,00
Antonio Di Grado
LEONARDO SCIASCIA
Leonardo Sciascia (Racalmuto 1921 - Palermo 1989), dopo Le parrocchie di Regalpetra e Gli zii di Sicilia ha rapidamente e autorevolmente assunto, nella nostra repubblica delle lettere ma bene al di là dei suoi angusti limiti, il ruolo pubblico di opinion maker o meglio di dissacratore di miti e diffusore di dubbi, grazie ad opere fortunate e discusse come Il giorno della civetta e Il consiglio d'Egitto, Il contesto e Todo modo, La scomparsa di Maiorana, L’affaire Moro, irripetibili esempi di scrittura dilemmatica, galleria di casi limite e labirintici affaires decodificabili solo in “letteratura”, tormentate prove d’una “corda civile" inappagata e votata a una feroce e coinvolgente inquisizione del reale.
Fernando Gioviale
LUIGI PIRANDELLO
Luigi Pirandello (Agrigento 1867 - Roma 1936), rappresenta con Verga
l'espressione più alta della letteratura italiana otto-novecentesca. Saggista,
poeta, novelliere, romanziere. drammaturgo, ha inventato un suo modo personale
soprattutto nei generi narrativo e drammatico, e il suo teatro è oggi uno dei
punti di riferimento essenziali per la scena di tutto il mondo. Opere come Così
è (se vi pare), Sei personaggi in cerca d’autore, Enrico IV, Il fu
Mattia Pascal, I vecchi e i giovani, basterebbero a farne uno dei protagonisti
della cultura del nostro tempo. La sua scrittura, radicata in un fondo
siciliano antico ed eterno, e insieme autenticamente "europea", nasce
da una tensione etica e antropologica che, pienamente risolta in stile, la fa
testimonianza irripetibile delle nevrosi e del disperato bisogno d'assoluto
dell'uomo moderno.
Fernando Gioviale (Catania 1947) è ricercatore di
Letteratura italiana nella Facoltà di Lettere dell'Università di Catania (dopo
avere insegnato nei Licei come ordinario di Italiano e Latino). Ha pubblicato
tra l'altro saggi su Eduardo De Filippo, Svevo, Verga. È suo pure il volume,
La poetica narrativa di Pirandello. Tipologia e aspetti del romanzo
(1984).
formato 12 x 17 - pp. 180, € 8,50
Nunzio
Zago
GESUALDO BUFALINO
Gesualdo Bufalino (Comiso 1920 - 1996), scrittore segreto fino ai sessant'anni,
si è clamorosamente imposto col romanzo Diceria dell'untore, premio
«Campiello» 1981. Da allora la sua produzione è stata varia e costante, dalla
narrativa, (Museo d'ombre, 1982; Argo il cieco. l984; L'uomo
invaso, 1986) alla poesia (L'amaro miele), alla saggistica (Dizionario
dei personaggi di romanzo, 1982; Cere perse), alle numerose e
pregevoli traduzioni. Al suo ultimo libro, Le menzogne della notte è
stato assegnato il premio «Strega» 1988. Ne viene il ritratto d'un
intellettuale colto e raffinato che è poi, soprattutto, un interprete ardito e
trepido dell'ineffabile musica del vivere.
Nunzio Zago (Comiso 1949), già titolare di cattedra
di Materie letterarie nella Scuola media superiore ed attualmente ricercatore
presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Catania, ha pubblicato fra
l'altro i volumi Un poeta della "Toseanina" Antonio Guadagnoli
11981),I Gattopardi e k Iene. Il messaggio inattuale di Tomasi di Lampedusa (1983)
e, in questa stessa collana, Gesualdo Bufalino (1987).
formato
12 x 17 - pp. 108, € 6,00
AA.VV.
LUCIO PICCOLO
La figura e l'opera
a cura di N. Tedesco
Saggi di: N. Tedesco, Introduzione alla figura e all’opera di L.P.; B. Reale, Ricordo del poeta; F. Musarra, Il ritmo della poesia; A. Briganti, Il verso lungo di L.P.; N. Zago, La «scorrente parete dipinta». Appunti sulla poesia di L. P.; G. Gramigna, Il fluido e il limite. Figura e verso in P.; B. Parodi, Il poeta incantatore; G. Lonardi, P. e Montale; A. Di Grado, Veleni in Arcadia; A. Piscitello, Appunti sul rapporto P.-Yeats; M. Freni, L.P. e l’America; N. Mineo, Il favoloso quotidiano; G. Musolino, Nell’officina del poeta. Le carte inedite; C. Guarrera, I fantasmi del Cavaliere di Calanovella. Una lettura di Scirocco; A. De Stefano, La Caccia come vana ricerca; F. Di Legami, Lettura di Gioco a nascondere; G. Quiriconi, I «giorni della luce fragile». Il deserto lussureggiante di P.; G. Gaglio, L’abbandono esoterico in Plumelia; G. Amoroso, La seta: il trionfo triste della fisicità; M. Sacco Messineo, Lettura di La torre.
Al momento non Disponibile
formato 15 x 21 - pp. 264, € 15,50
Flora Di Legami
VINCENZO CONSOLO
Vincenzo Consolo (Sant'Agata di Militello,
1933) è uno scrittore che ha saputo dilatare l'orizzonte del realismo narrativo
sui piani del simbolismo fantastico e della densità metaforica. Si è imposto
all'attenzione del pubblico col romanzo Il sorriso dell'ignoto marinaio
del 1976, ma già nel lavoro precedente La ferita dell'aprile (1963)
erano presenti nuclei tematici e stilistici della prosa consoliana. Le scadenze
ravvicinate degli ultimi lavori Lunaria (1985), Retablo
(1987), Le pietre di Pantalica (1988), segnalano un'attività più
intensa e più varia, muovendosi l'autore fra teatro, narrativa, interventi sui
giornali e varia saggistica. Con una scrittura che alterna umori civili e
perplessità mediative, limpidità classica e virtuosismi, le sue opere
testimoniano l'itinerario di un intellettuale passato attraverso scacchi e
novecentesche sfiducie nella ragione, che tuttavia non rinuncia all'impegno e,
insieme, al “piacere” del narrare.
Flora Di Legami (Palermo 1951) è ricercatrice di
Letteratura Italiana nella Facoltà di Lettere di Palermo. Ha pubblicato fra
l'altro saggi su Lucini, Rosso di San Secondo, Ungaretti, Montale, Borgese,
Consolo, Piccolo. Ha collaborato, in questa stessa collana, alla monografia su
Rosso di San Secondo.
formato 12 x 17 - pp. 136, € 6,50
Nunzio Zago
GIUSEPPE TOMASI DI LAMPEDUSA
Giuseppe Tomasi di Lampedusa (Palermo 1896 - Roma 1957), fu un intellettuale umbratile
che nella lettura di «tutti i libri» cercò un risarcimento al proprio
disincanto storico. Il suo romanzo postumo, Il Gattopardo, diede vita
ad un memorabile caso letterario: la decadenza di una famiglia aristocratica,
sullo sfondo del Risorgimento siciliano, vi assurge ad emblema della fine di un
mondo cui subentra il letargo odierno del senso e dei valori. Di lui restano
anche i Racconti e numerose pagine critiche.
F. Di Leganti -
A. Guidotti - N. Tedesco
PIER MARIA ROSSO Dl SAN SECONDO
Pier Maria Rosso di San Secondo (Caltanissetta
1887 - Lido di Camaiore 1956), novelliere, romanziere e drammaturgo, è una delle
voci più interessanti della letteratura novecentesca. Scrittore inquieto ed
"irregolare" appartiene a quella schiera di sperimentatori mobili che
sfuggono a definizioni critiche conclusive. Con opere quali La fuga, La mia esistenza d'acquario,
Marionette che passione!, La scala, Amara, Lo spirito della morte, lo scrittore nisseno ha evidenziato l'angoscia
del vivere e i labirinti di sofferenza in cui si dibatte l'uomo moderno. La sua
scrittura, ricca di luci ed ombre, è incline alla deformazione sarcastica e
alla dismisura tragica propria dell'espressionismo.
formato 12 x 17 - pp. 168, € 8,00
Vincenzo Bonaventura
TEATRANTI
Attori,autori,registi nel '900
TEATRANTI
Attori,autori,registi nel '900
«Ho puntato non tanto sulle recensioni, troppo legate alla fissità di uno spettacolo lontano, ma a "pezzi" su personaggi del teatro del '900 (apparsi per lo più su "Gazzetta del Sud"). Temi, cioè, che avevano una loro attualità al tempo in cui sono stati scritti (una scomparsa, una ricorrenza, una prima..., senza alcuna intenzione esaustiva), che la conservano anche adesso e che probabilmente l'avranno anche domani. E ho cercato di trasformare il tutto in qualcosa di utile per chi legge, con due accorgimenti. Il primo è un "ammodernamento" o "ristrutturazione" dei singoli capitoli (ed ex articoli), aggiungendo concetti e circostanze grazie a uno spazio maggiore di quello ristretto di una pagina di giornale. Il secondo è un complesso apparato di note (insieme con una nutrita bibliografia), appetibile per gli appassionati di teatro, che consente di ritrovare facilmente (grazie anche a un dettagliato indice analitico) spettacoli famosi con la loro distribuzione di ruoli, che instaura collegamenti tra un personaggio e l'altro, che mette insieme nomi e date, utili anche a una "storia" (per carità, tra virgolette e con la s minuscola) del teatro, soprattutto della seconda metà del Novecento».
Vincenzo Bonaventura, giornalista professionista dalla lunga carriera, tra Milano e Messina, è stato a lungo responsabile delle pagine Cultura e Spettacoli e critico teatrale di "Gazzetta del Sud" (quotidiano con il quale ancora collabora nello stesso settore). Tra le sue pubblicazioni, Giovanni Paolo II. 1978-2003: i 25 anni del Papa che ha cambiato la storia (Milano, 2003), La Sicilia al tempo del Grand Tour (Messina, 2009), Scrissi d'arte (Gioiosa Marea, 2018). Per i ragazzi ha scritto i racconti Hercules (Milano, 2000) e Annibale (Milano, 1996) e la riduzione di Nostromo di Conrad (Milano, 1998). Nel 2008 ha ideato e curato il libro Cara Messina... (Manifesto ideale degli intellettuali messinesi della diaspora), che raggruppa le testimonianze di settanta personalità, pubblicato in occasione del centenario del terremoto del 1908. Per quattro anni ha insegnato Storia della Televisione nell'Università di Messina.
formato 15 x 21 - pp. 272, € 15,00