TEATRO
Laura Tedesco
LA BELLA ADDOREMNTATA IN ROSSO
E' una rilettura del famoso testo di Pier Maria Rosso di San Secondo a poco più di cento anni / a centodue anni dalla sua messa in scena (5 agosto 1919, teatro Olimpia di Milano) e dalla sua pubblicazione. L'adattamento proposto si mantiene fedele al cuore pulsante della drammaturgia originale. Ma se nel testo di Rosso la vicenda era narrata mettendo in scena tutti i personaggi che popolano il mondo "assonnato" della Bella - la prostituta che si concede ai suoi clienti nel sonno dopo essere stata violentata dal notaio presso cui ha prestato servizio - in questa versione si approfondisce il punto di vista del personaggio che meno di tutti parla nella drammaturgia originale: la stessa Bella Addormentata. Laura Tedesco, partendo dalle atmosfere favolistiche della drammaturgia originale arriva a giocarci evidenziando il parallelismo tra il grottesco e la morbosità di alcuni fatti della cronaca contemporanea.
Laura Tedesco si è diplomata all'Accademia di Arte Drammatica «Silvio D'Amico» in Drammaturgia. È stata in Belgio e in Svizzera con alcuni suoi spettacoli e in Sud America, come una dei tre drammaturghi italiani selezionata dal progetto Beyond the Sud. Dal 2012 si dedica alla rivisitazione dei classici, alla narrazione sfaccettata del femminile e alle tematiche della salute mentale. Tra i suoi lavori si ricordano Le Mille e una notte che nel 2015 è entrato nelle produzioni del Teatro Biondo stabile di Palermo; Il ritmo del desiderio dedicato alla poetessa Emily Dickinson, di cui ha tradotto per l'occasione molte poesie; Tamam Shud, nel 2017 menzione speciale al "Milano Mon Amour"; Giorni Colorati, spettacolo ispirato alla storia vera di un ragazzo che crede siano fantasmi tutti quelli che stanno attorno a lui.
formato 12 x 17 - pp. 136, € 12,00
Beniamino Joppolo
TEATRO vol.2
Saggio introduttivo di Beniamino Joppolo
"Ho sempre, naturalmente, da quando ho incominciato a scrivere per il teatro, sentito, e sempre più sento, la differenza fondamentale esistente tra teatro e palcoscenico. Lo spazio è breve per poter dire in pieno cosa è per me teatro, posso, ad ogni modo, in poche parole e sintetizzando, dire che per me teatro è «il mondo rappresentato». Palcoscenico è un mezzo del teatro che, sempre, diminuisce l'opera di teatro. Arrivo di conseguenza a dire che più un'opera è teatrale tanto più essa è inadatta al palcoscenico. Non è mai avvenuto che il teatro si adatti al palcoscenico, è sempre invece avvenuto che il palcoscenico debba adattarsi al teatro. E mai è avvenuto che il palcoscenico sia stato all'altezza del teatro - fatto - creato in modo assoluto come in uno Shakespeare o in Goethe. Ciò non vuol dire altro che il teatro è un fatto autonomo nei confronti del palcoscenico e che il palcoscenico è, per l'opera teatrale, un episodio come episodio è per una poesia essere letta in pubblico. Il teatro greco dimostra pienamente ciò, perché esso, in realtà, non era che opera di poesia recitata a più voci. Un'opera teatrale dunque non solo può vivere, ma vive sempre in se stessa autonoma come un romanzo o come una poesia, e rimane perfettamente teatro anche se le è negata la vicenda limitatrice del palcoscenico." (B. Joppolo)
In questo secondo volume sono raccolti i lavori teatrali scritti tra il 1946 e il 1956: Il secondo diluvio - I tre cavalieri - Andrea Pizzino - La tana - L'arma segreta - La provvidenza - Irma Lontesi - Una curiosa famiglia - Il complotto dei soldi - Il seme è bianco.
In questo secondo volume sono raccolti i lavori teatrali scritti tra il 1946 e il 1956: Il secondo diluvio - I tre cavalieri - Andrea Pizzino - La tana - L'arma segreta - La provvidenza - Irma Lontesi - Una curiosa famiglia - Il complotto dei soldi - Il seme è bianco.
Beniamino Joppolo biografia
formato 15,5 x 21 - pp. 486, € 40,00
Beniamino Joppolo
TEATRO Vol. 1
Introduzione di Natale Tedesco
TEATRO Vol. 1
Introduzione di Natale Tedesco
L'opera di Beniamino Joppolo, poeta drammaturgo, romanziere, pittore e critico, è una scrittura corporale. nel senso della metafora aristotelica per la quale il corpo scrive e viene scritto e nel senso dell'omologia platonica per la quale la parola equivale al corpo e viene letta come un corpo. Il corpo è il suo statuto complessivo, il punto di riferimento essenziale, per cui l'espressività di Joppolo corrisponde alla sua fisicità: egli compone seguitando per così dire i bioritmi della sua scrittura. La drammaturgia di Joppolo torna così a riproporsi con forza alla scena contemporanea, dove ha conosciuto fin qui alterna fortuna.
In questo primo volume sono raccolti i lavori teatrali scritti tra il 1941 e il 1945: L'ultima stazione - Le epoche - II cammino - Sulla collina - Domani parleremo di te - Tutti ascolteremo il silenzio - Ritorno di solitudine - La follia sia dunque autentica - I due paesi - Una visita - L'invito - I carabinieri, opera dalla quale Godard trasse un suo film.
In questo primo volume sono raccolti i lavori teatrali scritti tra il 1941 e il 1945: L'ultima stazione - Le epoche - II cammino - Sulla collina - Domani parleremo di te - Tutti ascolteremo il silenzio - Ritorno di solitudine - La follia sia dunque autentica - I due paesi - Una visita - L'invito - I carabinieri, opera dalla quale Godard trasse un suo film.
formato 15,5 x 21 - pp. 328, Attualmente non disponibile
Vincenzo Bonaventura
TEATRANTI
Attori,autori,registi nel '900
TEATRANTI
Attori,autori,registi nel '900
«Ho puntato non tanto sulle recensioni, troppo legate alla fissità di uno spettacolo lontano, ma a "pezzi" su personaggi del teatro del '900 (apparsi per lo più su "Gazzetta del Sud"). Temi, cioè, che avevano una loro attualità al tempo in cui sono stati scritti (una scomparsa, una ricorrenza, una prima..., senza alcuna intenzione esaustiva), che la conservano anche adesso e che probabilmente l'avranno anche domani. E ho cercato di trasformare il tutto in qualcosa di utile per chi legge, con due accorgimenti. Il primo è un "ammodernamento" o "ristrutturazione" dei singoli capitoli (ed ex articoli), aggiungendo concetti e circostanze grazie a uno spazio maggiore di quello ristretto di una pagina di giornale. Il secondo è un complesso apparato di note (insieme con una nutrita bibliografia), appetibile per gli appassionati di teatro, che consente di ritrovare facilmente (grazie anche a un dettagliato indice analitico) spettacoli famosi con la loro distribuzione di ruoli, che instaura collegamenti tra un personaggio e l'altro, che mette insieme nomi e date, utili anche a una "storia" (per carità, tra virgolette e con la s minuscola) del teatro, soprattutto della seconda metà del Novecento».
Vincenzo Bonaventura, giornalista professionista dalla lunga carriera, tra Milano e Messina, è stato a lungo responsabile delle pagine Cultura e Spettacoli e critico teatrale di "Gazzetta del Sud" (quotidiano con il quale ancora collabora nello stesso settore). Tra le sue pubblicazioni, Giovanni Paolo II. 1978-2003: i 25 anni del Papa che ha cambiato la storia (Milano, 2003), La Sicilia al tempo del Grand Tour (Messina, 2009), Scrissi d'arte (Gioiosa Marea, 2018). Per i ragazzi ha scritto i racconti Hercules (Milano, 2000) e Annibale (Milano, 1996) e la riduzione di Nostromo di Conrad (Milano, 1998). Nel 2008 ha ideato e curato il libro Cara Messina... (Manifesto ideale degli intellettuali messinesi della diaspora), che raggruppa le testimonianze di settanta personalità, pubblicato in occasione del centenario del terremoto del 1908. Per quattro anni ha insegnato Storia della Televisione nell'Università di Messina.
formato 15 x 21 - pp. 272, € 15,00
Rocco Familiari - Gigi Giacobbe
IL TEATRO A MESSINA E TAORMINA NEGLI ANNI '70
IL TEATRO A MESSINA E TAORMINA NEGLI ANNI '70
Negli anni Settanta, a Messina, si sono sviluppate una serie di iniziative, in campo teatrale, soprattutto l'attività del Teatro Struttura, che hanno consentito alla città di riannodare un filo con il proprio, glorioso, passato, che sembrava essersi interrotto, e di porre le basi per alcune importanti realizzazioni: il Festival Internazionale del Teatro di Taormina, e la ricostruzione del Teatro Vittorio Emanuele di Messina.
Due fra i protagonisti non marginali, in ruoli diversi, di quel particolare momento (appunto Giacobbe e Familiari) si sono incontrati per caso, dopo una trentina d'anni, e hanno scoperto, fra l'altro, di essere i soli ad aver conservato documenti (recensioni, manifesti, fotografie) degli eventi più importanti. Si sono chiesti, pertanto, se non fosse il caso, prima che il ricordo di quegli anni svanisse, di tracciare un profilo dei principali avvenimenti e personaggi. Entrambi erano passati, nel frattempo, ad altre attività, uno a quella di scrittore, l'altro al giornalismo a tempo pieno. Il piano di lavoro è stato conseguente pertanto alle loro specializzazioni, nel senso che il giornalista ha tracciato il quadro storico e ambientale entro cui le due istituzioni si sono sviluppate, e lo scrittore ha rievocato, in un'intervista col primo, i fatti che lo hanno toccato personalmente. A questi, che sono i nuclei fondamentali del volume (insieme con le appendici documentali), hanno ritenuto doveroso aggiungere la testimonianza dei principali protagonisti delle due avventure, almeno dei sopravvissuti..., e, comunque, di coloro che sono riusciti a rintracciare e che hanno accettato di collaborare.
Nella prima parte, quella storica (a cura di Giacobbe), i vari capitoli, documentatissimi, identificano le tappe, a volte luminose, altre meno, di un percorso che, dal GUF degli anni '30 (per citare solo alcuni nomi: Enrico Fulchignoni e Adolfo Celi) arriva ai giorni nostri. Nella seconda, con una variazione di ritmo coerente con la maggiore libertà della rievocazione, Familiari traccia un affresco della temperie in cui si trovò ad agire e che, per qualche verso, contribuì a definire. In appendice, una serie di documenti e le testimonianze di coloro che, in vario modo e in vari ruoli, sostennero quelle iniziative.
Rocco Familiari regista, drammaturgo, scrittore. Ha diretto il "Teatro Struttura" di Messina negli anni '70. Ha fondato nel 1976 il Festival Internazionale del Teatro di Taormina diretto fino al 1980. È stato consigliere di amministrazione dell'ETI, IDI e INDA. Opere principali per il teatro: Ritratto di spalle (Scheiwiller, 1977), Don Giovanni e il suo servo, Il presidente, Herodias e Salomè, Orfeo Euridice, Agata, L'odore, Amleto in prova: tutte raccolte nel volume Teatro (Ed. Gangemi 2008). Narrativa: L'odore (2006, Prixdu Premier Roman, Chambery), Il sole nero (2007), Il ragazzo che lanciava messaggi nella bottiglia (2011, Premio Joyce Lussu), Il nodo di Tyrone (2013), tutti editi da Marsilio.
Gigi Giacobbe giornalista, critico di teatro, è nato a Caltagirone ma risiede a Messina da sempre. Nel 1975 fonda il gruppo teatrale "Teatro 221 int.7". Ha scritto per alcuni quotidiani siciliani e riviste nazionali e attualmente collabora a "Sipario", "Teatro contemporaneo" e "Cinema", ai magazine d'arte e cultura "Moleskine", "Frammenti" e al settimanale regionale "Centonove". Ha pubblicato i volumi Senza Sipario (Ed. Intilla, 1993), Tempi teatrali (1997) a cura del Teatro Vittorio Emanuele di Messina e Che
cos'è il Teatro? (Ed. Siciliano, 2010). È stato insignito del "Premio Giorgio Prosperi" (Cefalù 1997) e del "Premio Colapesce" (Messina 2012).
formato 17 x 24 - pp. 208, € 18,00
Nino Pino
POESIE E TEATRO
Silloge di tutta l'opera poetica e drammaturgica di uno spirito sensibilissimo ai temi dettati dal sentimento e sollecitati anche dalla realtà sociale in cui l'Autore visse ed operò. N. Pino, poeta, letterato, politico e scienziato, raggiunge qui la sua alta levatura intellettuale, testimoniata dai suoi rapporti con i massimi esponenti della cultura e della politica dei suoi tempi (Einstein, Berlinguer, Cohen, Quasimodo, Longo, Palazzi, Pugliatti, Joppolo, Donini, Terracini, ecc...).
formato 17 x 24 - pp. 364, € 21,00
Aa. Vv.
POI PIOVVE LA CITTA'
testo teatrale a cura di Linda Dalisi
L'inizio di questa storia e delle sue storie è stato un laboratorio teatrale, condotto da Linda Dalisi, drammaturga e regista teatrale, finanziato alla ONG CISS dal Ministero del Lavoro, che ha coinvolto una ventina di giovani e meno giovani di diversa provenienza (italiani, francesi, spagnoli, ivoriani, burkinabè, egiziani, marocchini, polacchi, argentini).
E poi il laboratorio ha creato uno spazio, fisico, mentale o più semplicemente creativo, in cui tutti sono stati autori. Abbiamo trovato soprattutto un luogo di incontro, dove poter cercare insieme la strada verso il racconto di un mondo che ancora deve essere inventato. È stato così che Poi piovve la città è diventata una compagnia di non-attori, che ha fatto del teatro un punto di partenza dove lavoratori, studentesse, pensionati, rifugiati politici raccontano una storia fatta di frammenti di tante storie di persone differenti che convivono nello spazio comune della creatività. Ognuno ha scelto il modo e la misura della presenza del proprio frammento nel disegno complessivo. Ognuno ha fatto della coabitazione nello spazio teatrale la sua forma di espressione, partendo dalla dimensione di "utilità sociale" per arrivare alla pura ricerca della bellezza. La storia continua ancora oggi nella convinzione che lo spazio del teatro ha la capacità di creare appartenenza in quanto forma di comunicazione profonda, creativa che permette all'individuo di mettere in gioco se stesso e il proprio vissuto e di ridefinirlo in relazione ad un gruppo. Di sperimentare una comunità di cittadini del mondo.
Linda Dalisi è una drammaturga napoletana; ha collaborato come aiuto con alcuni registi, tra i quali Pierpaolo Sepe, Renato Carpentieri, Monica Nappo. Nel 2008 riceve la menzione speciale al premio Nuove Sensibilità per Più leggero di un sughero, di cui è autrice e regista. Nel 2009 inizia la sua collaborazione con Antonio Latella, con cui firma la drammaturgia di [H] L_DOPA (2010), Don Giovanni, a cenar teco (2011) e C'è del pianto in queste lacrime (2012). Nella stagione 2010-11 per il Nuovo Teatro Nuovo di Napoli, con la direzione artistica di Antonio Latella, firma diverse drammaturgie, in particolare Misfit like a clown di cui è anche regista. Dal 2011 diventa socia fondatrice della Stabile/Mobile Compagnia Antonio Latella.
Nel 2012 porta in scena per Interno5 Mentre d'intorno infuria il mondo. Nel 2013 firma regia e drammaturgia de Il silenzio della ragione, ultimo capitolo del progetto Il mare non bagna Napoli al Teatro Mercadante di Napoli.
Ha pubblicato per Dante&Descartes Messa in scena della mafia, un saggio sul lavoro e il metodo di Emma Dante e per la stessa casa editrice ha collaborato al volume La scena delle donne di Marina Rippa.
Dal 2010 conduce un laboratorio per non attori provenienti da vari paesi del mondo, con cui ha realizzato lo spettacolo Poi piovve la città (2011) e Dopo cento giravolte (2012).
formato 12 x 17 - pp. 103, € 8,00
Federico De Roberto
IL
ROSARIO
testo
teatrale e novella
Introduzione di Domenica Perrone
Il percorso compositivo che porta Il rosario narrativo
ad evolversi in testo teatrale riassume esemplarmente lo spessore dello
sperimentalismo derobertiano. La tensione innovativa dello scrittore fa
esplodere all'interno del naturalismo elementi che maturavano o nella direzione
di un uso deformante del reale per aprirlo espressionisticamente a uno sguardo
più acuto e a una lettura più profonda. come accade nel testo drammatico, o
nella direzione di un’indagine analitica resa ad agganciare una realtà
interiore «per via dei segni esteriori visibili», preparando in tal modo il
realismo critico novecentesco.
formato 12 x 17 - pp. 72, € 6,00
Arnoldo Foà
LA CORDA A TRE CAPI
(un dittatore)
Dramma in due atti del celebre attore ferrarese, un documento di saggezza umana, che, oltre l'orgoglio e l'ambizione, afferma il diritto di amare
formato 12 x 17 - pp. 90, Attualmente non disponibile
Vann'Antò - L. Nicastro
‘U
FRISCHITTULU
Dramma pastorale inedito in cui passionalità e lirismo
lievitano su un substrato di tradizioni popolari.
formato 12 x 17 - pp. 52, € 6,00
Nino Sottile Zumbo
IL POETA RACCONTA
Omaggio a Bartolo Cattafi
Prefazione di Emilio Isgrò
L'autore ha realizzato un'icastica operazione di restauro e di mimesi stilistica, dove non c'è più posto per l'epitaffio eloquente e tornito e il discorso rimane completamente affidato agli stessi versi del poeta, sempre e comunque selezionati con il più sicuro gusto antologico. E là dove i versi cattafiani non possono bastare (magari perché entrano in scena altri personaggi) l'autore del testo scenico ha tuttavia l'accortezza di fare letteralmente e teatralmente corpo con il personaggio evocato, restaurando e ricalcando i modi più tipici del poeta barcellonese.
formato 12 x 17 - pp. 96, Attualmente
non disponibile
Tommasa Siragusa
ADESSO PARLO IO
Confessioni di artiste ed eroine, sogno o realtà al castello
Una originale rilettura di note figure artistiche non più viventi e personaggi femminili, storicamente esistiti o mitologici esemplari nel comune sentire, attraverso quindici disarmanti monologhi, liberatorie auto-analisi confessorie, con le quali ogni protagonista prende vita e parola e svela, ricomponendola, la propria identità, per tenere vivo il proprio ricordo. Si alternano toni sommessi, di perdita, a spirito sferzante e pungente ed il ribollente magma sotteso è di difficile contenimento.
Tommasa Siragusa nasce a Messina all’alba di un 31 agosto. Dedita agli studi classici, consegue la laurea in Giurisprudenza ed acquisisce il titolo di avvocato. Dopo un quadriennio d’insegnamento, accede alla carriera prefettizia a Venezia. Dal 1993 è dirigente presso la Regione Siciliana, nel settore dei beni culturali e, da ultimo, in Soprintendenza a Messina. Ha realizzato sceneggiature teatrali e cinematografiche, e reportage fotografici; colleziona capi vintage, spesso impiegati in sfilate. Ha già pubblicato Ero come una caramella, sua prima raccolta Poetica.
formato 12 x 17 - pp. 64, € 10,00
Walter Ignazio Preitano
'U DUTTURI PERDICHIZZI
'U DUTTURI PERDICHIZZI
novella
Novella brillante per l'umorismo e il sarcasmo tipico del teatro dialettale siciliano, tanto d'aver conosciuto diverse e felici messe in scena.
formato 12 x 17 - pp. 172, € 9,00