Varia1 - Pungitopo

Pungitopo
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SAGGISTICA VARIA
Attilio Borda Bossana
PRAESIDIUM MARI
LA FALCE MESSINA: VICENDE DI MARE E DI TERRA

Il mare è sempre stato orizzonte d'ispirazione letteraria, capace di accompagnare sulle onde pensieri e storie, immagini ma anche scoperte ed approfondimenti storici. Messina, con i suoi 55 km di costa è città che convive in tutta la sua lunghezza con il mare, con le sue leggende, con le sue tragedie. Particolare il rapporto on il porto, con la sua falce, con il "mare di città" e con lo Stretto ricco di correlazioni con le sue vicende storiche. Dal suo porto, dal suo Stretto, dalle navi transitate, da una penisola di incredibile suggestione per forma e posizione come lo può essere la "zona Falcata", si possono decifrare vicende di mare e di terra, memorie di uomini e eventi che accompagnano l'interpretazione seducente di pagine storiche. Si tratta di un viaggio attraverso narrazioni che finiscono per essere esplorazione di "talenti" visuali e non, traversata che aiuta a comprendere "l'ossimoro della città di scatole impazzite e disordinatamente sovrapposte, di spazi erosi, di paesaggi compromessi, di funziqni perdute", ma anche di eventi dimenticati o analisi mai intraprese. Un insieme di storie, memorie e piccole curiosità, che avvalora il ruolo di Messina, del suo Stretto, con la sua funzionalità di comunità cosmopolita che, riesaltando la cultura, la capacità imprenditoriale, la tecnologia avanzata, l'attitudine commerciale e l'estro artigianale delle sue genti, recupera il suo antico legame con il Mare Nostrum. Mare di città, non è la semplice inversione della definizione identitaria «città di mare», ma piuttosto il racconto di quei processi di trasformazione urbana accaduti sulla terraferma ma di fatto originati dal mare, dal suo esserci stato come protagonista.
Il mare di città e la terraferma che lo delimita come un singolare atollo, racchiude la peculiarità delle vicende che differenziano Messina rispetto ad altre città portuali del Mediterraneo, e ne caratterizzano il suo complesso rapporto con la memoria.

Attilio Borda Bossana, giornalista professionista, è vice presidente vicario dell'Associazione siciliana della Stampa. Collabora con varie testate giornalistiche e cura rubriche di carattere storico-nautico e gastronomico, sui siti on-line. Ha pubblicato recentemente con Alinari, Omaggio a Messina; per le Edizioni del Centro Studi Eoliano, Quattro fischi. Due barche!, e nel 2019, per Pungitopo, Stretto di Messina. Traversata e collegamenti. Con l'Accademia italiana della cucina ha curato Saperi e... sapori della città di Messina; Laghi di Ganzirri e Stretto di Messina: eredità di sapori; Omaggio di Messina a Orio Vergani e Il Cibo Italiano negli Stati Uniti. La rivisitazione dei piatti siciliani più noti. È autore di numerosi libri tra cui 365 giorni di informazioni (1993); 11 giugno 1988 - Immagini della visita a Messina di Giovanni Paolo II (1988); Messina: storia e civiltà - Giornalismo a Messina: dalle origini ad oggi (1997); Immagini di Messina dal 1908 al 1950 (1997); I Giorni del Terremoto-Cronache e rievocazioni di una tragedia, (1998); Giacchino Di Marzo - Gaetano La Corte Cailler, scritti su Antonello da Messina, (1999); 50° Anniversario della Conferenza europea di Messina (2005); Palazzo Zanca: il Municipio di Messina (2005); Messina e le navi della Marina Russa (2006); Grattacieli sulle onde (2008); Messina 1908: Il Mondo e la Nazione di fronte al Cataclisma (2009); dal Palazzo Civico a... ,(2011); I protagonisti del Palazzo di Città (2012); 150 anni di navi passeggeri nel porto di Messina (2013).
Con il Rotary club di Messina è stato autore del libro Territorio d'aMare, edito dal club service nel 2020.

formato 24 x 23 - pp. 264, € 35,00
Antonella Giardina, Cristian Aiello
TERROIR
Metafisica del territorio (e del vino)

Terroir è una parola parlante in quanto mescola insieme identità, temporalità, qualità del luogo e del territorio. In virtù di tale intreccio inedito chiede di essere appresa nel suo sorgere, nel suo andamento esplorativo, creativo, volto ad acquisire nuovo senso.[...]
Terroir intende presentarsi come una nuova concezione della territorialità, del territorio, della terra, della città e del paesaggio, che va compresa adesso, nell'atto del suo venir detta, del suo essere pronunciata. È una di quelle parole che vanno colte nel tentativo di istituire un azzeramento che apre un nuovo senso. Terroir va inquadrata nel tentativo mai esatto, mai aderente, ma comunque sempre eroico, di definire un certo senso che ancora non-è. Solo perché non è ancora condiviso, non è ancora saputo, non è ancora correlato.

Un saggio dall'approccio interdisciplinare in cui convergono filosofia, archeologia, design e vino per una nuova cultura del progetto.


Antonella Giardina (Patti, 1967) è filosofa-designer e vive a Milano. Docente di Semiotica dell'Arte e di Metodologia della Ricerca presso l'Istituto Europeo di Design (IED) di Milano. È impegnata a favorire l'incontro tra filosofia, design e culture del territorio e su questi temi ha insegnato presso l'Università di Milano Bicocca, IULM e Politecnico di Milano. È autrice del saggio estetico-antropologico Il marchio demiurgo. Identità strategica nell'orizzonte estetico (Lupetti, 2011) e, in qualità di designer, della trilogia Vinology (Rizzoli, 2016).

Cristian Aiello (Patti, 1987) è archeologo e commudesigner e vive a Roma. Si occupa della curatela di eventi culturali e progetti per il territorio secondo un'ottica strategica che unisce marketing e beni culturali. Autore di pubblicazioni scientifiche che intrecciano archeologia, antropologia e design della comunicazione, è Dottorando in Museologia presso la Pontificia Università Gregoriana e lavora nello staff di direzione di Ales S.p.A., società in house  del Ministero della Cultura.

formato 12 x 17- pp. 192 € 14,00

Manuela Martines Philippe Granger
VOCE E LUCE DEGLI ALBERI
VOIX ET LUMIÈRE DES ARBRES

Voce e luce degli alberi narra con immagini, parole e suoni, il rapporto privilegiato che si è instaurato tra gli autori, un albero di ulivo e una quercia da sughero, nel Nord della Sicilia. A corredo del libro un CD raccoglie tutti i canti registrati.
Questo libro testimonia gli scambi silenziosi e sottili e il modo in cui possiamo interagire con il mondo vegetale attraverso la poesia e la bellezza. «Può iniziare una nuova storia, in cui gli esseri umani, le piante e gli spiriti della natura condividono equamente il dono di essere guardiani del mondo» (Ayla van Kessel)

Voix et lumière des arbres raconte avec des images, des mots et des sons, la relation privilégiée qui s'est établie entre les auteurs, un olivier et un chêneliège, du Nord de la Sicile. Le livre est accompagné d'un CD contenant toutes les chansons enregistrées.
Ce livre témoigne des échanges silencieux et subtils qui ont eu lieu et de la manière dont on peut interagir avec le monde végétal grâce à la poésie et à l'esthetique. « Une nouvelle histoire peut commencer; dans laquelle les humains, les plantes et les esprits de Ia nature partagent à parts égales le don d'être les gardiens du monde » (Ayla van Kessel)

Manuela Martines è un'artista, questo vuol dire che non solo è capace di creare un immaginario ma anche di tradurlo in realtà. Ma con Manuela questa immaginazione si moltiplica in ogni momento perché il suo desiderio è lì, afferra ogni situazione per trasformarla in un nuovo progetto. Devi correre veloce per seguirla!
Le piante occupano da tempo un posto speciale nel suo lavoro. Le piace molto parlare con loro, ascoltare i messaggi che ci mandano per curarci, le piace anche mangiarle. Ad eccezione però dei funghi troppo tossici per la delicatezza che cerca.
Il suo Iavoro è sottile, leggero e profondo, non ha una forma prestabilita nell'accostarsi ai nostri misteri attraverso la natura. Gli alberi l'apprezzano e lei ricambia. Non bisogna dimenticare poi i semi, le erbe selvatiche che coltiva nel cemento, l'ombra degli steli dei fiori infilati nei muri, il respiro con cui li anima. Qui è con la partecipazione attiva dell'olivo e della quercia da sughero che si gioca la partita, la loro luce e il loro canto. Manuela, infine, è una lombardo-siciliana che gioca su questa dualità per insinuarsi negli interstizi di queste due culture.

Manuela Martines est une artiste, c'est-à-dire qu'elle est capable non seulement de créer un imaginaire mais aussi de le transcrire dans la rèalité. Avec Manuela, cet immaginaire se démultiplie à tout moment, car son désir est là, qui happe chaque situation pour la transformer en un nouveau projet. Il faut courir vite pour la suivre!
Les plantes occupent depuis longtemps une place privilégiée dans son travail. Elle aime beaucoup leur parler, ecouter les messages que celles-ci nous adressent pour nous soigner, elle ainte bien aussi Ie manger. A l'execption toutefois des champignons, trop toxiques pour la délicatesse qu'elle recherche.
Son travail est subtil, leger et profonde. Il n'a pas de forme préétablie pour côtoyer nos mystères par l'intermédiaire de la nature. Les arbres l'apprécient et elle le leur rend bien. Il ne faudrait pas oublier les graines, les herbes sauvages qu'elle fait pousser dans le béton, l'ombre des racines suspendues, le souffle dont les branches sont animées.
Ici c'est avec la participation active de l'oliver et du chêneliége que se joue la partie, lour lumière et leur chant.  Pour finir, Manuela est une lombardo-sicilienne qui joue de cene dualitè pour se faufiler dans les interstices de ces deux cultures.

Philippe Granger. Per un caso della vita, é nato in Brasile. Oggi vive tra Parigi e la Sicilia in contrada Pileci. Ha lavorato con incarichi dirigenziali in campo finanziario. Ha una sensibilità speciale che si esprime attraverso un naturale gusto estetico, molto selettivo, che si nota in tutto ciò che fa nella sua vita quotidiana.
Sono molte le cose che mi sorprendono di Philippe: per esempio il suo nodo di osservare le nuvole perché sembra che viaggi con loro. Come suona il tamburo perchè lo fa in modo tale da produrre vibrazioni che conducono lontano, in un alto mondo. Per come conosce e apprezza la cultura siciliana.
È anche un ballerino di Tango argentino molto disciplinato, ama ballare con sua moglie Eva.
Quando lui guida non sbaglia mai una curva ecco perché Eva ha potuto progettate la loro casa in collina. Per raggiungerla bisogna affrontare difficili tornanti, da lassù però le isole Eolie si vedono fluttuare tra cielo e mare in un equilibrio perfetto. Tutto lì è poesia.
Ama come me far cantare le piante, per ora ha un rapporto confidenziale solo con gli ulivi e i sugheri, ma si propone di creare un coro vegetale che chiamerà Pileci.

Philippe Granger. Les hasards de la vie l'ont fait naître au Brèsil. Il vit aujourd'hui entre Paris et la Sicilie dans le hameau de Pileci. Il a travuillé dans le monde de la finance, où il a occupé diverses fonctions dirigeantes. Parallèlement, il a développé une culture artisticque dans plusieurs domaines, notamment dans le champ architectural. Sa sensibilité esthétique se retrouve dans tout ce qu'il  fait duns sa vie quotidiane.
Il y a beaucoup de choses qui m'étonnent chez Philippe: par exemple sa façon d'observer les nuages, car il semble voyager avec eux. Sa façon de jouer du tambour de manière à ce que les vibrations vous emmènent loin, dans un monde plus élevé. Sa conaissance et son appréciation de la culture siciliane.
C'est aussi un danseur de tango argentin très appliqué, il adore danser avec sa femme Eva.
Quand il conduit, il ne manque jamais un virage, c'est pourquoi Eva a pu concevoir leur maisons dans les collines. Pour I'atteindre, il faut affronter des virages difficiles, mais de là-haut on aperçoit les isle Eoliennes flotter entre ciel et mer dans un équilibre parfait. Tout y est poésie.
Comme moi, il adore faire chanter les plantes. Pour l'instant il n'ettretient une relation confidentielle qu'avec oliviers et chênelièges, mais il compte créer une chorale végétale qu'il appellera Pileci.

Libro bilingue (con allegato un CD), formato 21,5 x 23 - pp. 84, € 20,00
Giuseppe Loteta
DIARIO IMPERFETTO
Un decennio su Facebook

giovedì 27 maggio 2021 - 20:24
Da: Giuseppe Loteta <giuseppe.loteta@gmail.com>
A: <pungitopo@pungitopo.com>
Caro Lucio, eccoti la mia proposta: titolo provvisorio “Un decennio su facebook”, ma potrebbe essere anche un sottotitolo con un titolo adeguato da trovare. Contenuti: la maggior parte di ciò che ho scritto in dieci anni su questo social media, in ordine cronologico e diviso in quattro sezioni: “Governo e partiti”, “Messina e dintorni”, “Versi e prose”, “Miscellanea”. Nella prima si raccontano, dal mio punto di vista, gli avvenimenti politici che si sono svolti in Italia dal governo Berlusconi al governo Draghi (situazioni, analisi, personaggi, retroscena). Nella seconda descrivo e commento ciò che è accaduto in questo lungo periodo a Messina, fatti di cronaca, storie di persone, le amministrazioni comunali di Accorinti e di De Luca, ecc. La terza contiene sette racconti e alcune poesie scritti in questi dieci anni e inediti. La quarta, tutto il resto, che non è poca cosa. E, per cominciare, una breve introduzione esplicativa.
Questa, la mia idea. Ma sei tu che devi decidere se, con quali modifiche e quando realizzarla. Io ha finalmente ultimato il lavoro, lungo e faticoso, del reperimento del materiale dall’archivio di facebook e la sua trasformazione in file che possono essere inviati per posta elettronica. Te le mando. E ti abbraccio. Peppino.
P.S. Avrei dovuto mandarti questa lettera più di un mese fa, ma un guasto al computer solo oggi riparato mi ha impedito di farlo.
Meglio tardi che mai. Manca l’introduzione. Devo pensarci bene prima di scriverla.


Giuseppe Loteta (Messina 1931 - Roma 2021), laureato in giurisprudenza, giornalista professionista dal 1962, è stato caposervizio interni e inviato del settimanale “L’Astrolabio”, fondato da Ernesto Rossi e diretto da Ferruccio Parri. Poi condirettore di “Aut”, vicedirettore del “Diario di Venezia”. Fino al 1994, inviato e commentatore politico de “Il Messaggero”. Ha collaborato a diversi quotidiani e periodici. Nel 1990 ha pubblicato con le Nuove edizioni del Gallo Cuore da battaglia - Pacciardi racconta a Loteta, un libro-intervista con il vecchio leader repubblicano. Nel 1998, il suo secondo libro: Fratello, mio valoroso compagno... - Dall’Italia alla Spagna, la vita avventurosa di Fernando De Rosa, socialista libertario, edito da Marsilio. Dal 2008 ha pubblicato con la Pungitopo editrice: Messina 1908, romanzo ambientato nella città dello Stretto poco prima che il terremoto la distruggesse; nel 2011 Romanzo messinese, una raccolta di racconti; nel 2013 le poesie Nuvole e pietre, e, nel 2014 Istantanee, tra cronache e storia (incontri con personaggi che hanno segnato i passi della politica italiana che ha portato ai nostri giorni, e che costituiscono ormai la nostra storia).

formato 15 x 21- pp. 232 € 20,00

Marcello Mento
SPIGOLATURE PELORITANE

Qui si pubblica una parte della copiosa raccolta di articoli di Marcello Mento apparsi sulla "Gazzetta del Sud": una testimonianza d'amore per Messina. Frutto di una ricerca sistematica, si propongono figure ed eventi su cui era stato scritto poco o incidentalmente; episodi di varie epoche che vengono a colmare qualche lacuna storiografica, ma anche fatti di cronaca, note di società e di costume. Soprattutto si racconta di Messinesi talentuosi e di stranieri che nel corso del tempo hanno visitato questa città o vi hanno soggiornato. Da Meénikov a Cervantes, da Nietzsche a Wagner, da Dolomieu a Scipione Cicala, da Riccardo Cuor di Leone a Caravaggio, da Carlo Grimaldi ad Antonio Duro, da Giacomo D'Angelis a Saro Cucinotta, per dire solo di alcuni. Una galleria di personaggi di assoluto valore, che nei diversi ambiti hanno contribuito a dar lustro alla città del Peloro.


Marcello Mento (Messina 1955), giornalista, da oltre 40 anni collabora alla "Gazzetta del Sud" e ad altre riviste specializzate, come "Bell'Italia". Si occupa di arte, teatro, letteratura e soprattutto di musica, in particolare di rock e di jazz: molti sono gli articoli e le recensioni a sua firma e le interviste ai più grandi cantautori italiani. Appassionato escursionista, ha scritto testi che valorizzano il territorio siciliano. Fotografo, ha partecipato a mostre collettive raccontando con i suoi scatti un viaggio inedito nella città dello Stretto. Dal 2013 al 2018 è stato esperto del Comune di Messina per le Politiche di intervento Rei (Registro eredità immateriali) e Patrimonio immateriale. Nel 2019 ha ricevuto a Roma, per la sua attività di giornalista culturale, il Premio "Antonello da Messina", assegnato alle eccellenze siciliane nei vari ambiti professionali.

formato 15 x 21- pp. 168, € 16,00

UN RACCONTO LUNGO 25 ANNI
a cura di Mario Sarica

Una narrazione multipla, affidata a 30 ricercatori, appassionati e cultori che hanno stabilito un rapporto col Museo Cultura e Musica Popolare dei Peloritani, che a Gesso (Messina) da 25 anni costituisce una realtà unica nel suo genere in tutta la Sicilia.
Il libro/catalogo è arricchito da una completa e interessante documentazione fotografica sulle preziose collezioni e sulle attività promosse dal Museo, in ambito etno/antropologico e musicale del mondo agro-pastorale peloritano.

formato 15 x 21- pp. 344, € 27,00

Primo Lorenzi
DELOS
Un viaggio nel mito e nel tempo

Capire il presente implica sempre un viaggio nel passato. Vale per la nostra vita individuale dove dobbiamo sentirci sempre figli del bambino che siamo stati. Vale per la nostra vita culturale e sociale, connessa con le sue radici nel mondo antico. Del resto la tendenza a vivere solo di presente (presentismo), potenziata dalla globalizzazione e dalla delocalizzazione informatica, si può considerare uno dei rischi della modernità e può essere contrastata con una maggiore attenzione al passato. La via seguita è quella del confronto col lascito e con la miniera inesauribile di immagini, di suggestioni, di possibili risposte che ci giungono dal mito antico che vive ancora, in forma esplicita o allusiva, in molte espressioni della modernità.
Si propone un viaggio nell’isola di Delos volto a definire le tappe che l’hanno resa uno dei santuari più importanti dell’antichità. Con una continua attenzione ai passaggi che hanno plasmato la vocazione sacra dell’isola. Lungo un percorso che si fa risalire fino all’epoca cicladica e che, col proseguo del tempo, ne fa la culla del dio che porta alla pienezza alcuni assunti della religione olimpica, come l’aspirazione all’astrazione, alla luce e all’ascensionalità. Le tracce di questa evoluzione religiosa vengono cercate ed indicate in loco in un continuo pèndant con le vicende storiche. Il tipo di viaggio proposto mira a aggiungere la dimensione temporale ad ogni aspetto dei luoghi visitati così da far sì che possano essere guardati in un’ottica quadridimensionale. Una attenzione particolare viene riservata al periodo di massimo fulgore economico ed edilizio che fece dell’isola un crogiolo di commerci e di incontri, capace di anticipare molte evoluzioni culturali del mondo antico. Non una guida turistica dunque, ma semmai una guida storica volta a comprendere il senso antropologico di un santuario così importante, in uno stretto rimando alle testimonianze sul campo.

Primo Lorenzi è psichiatra e psicoterapeuta. Ha lavorato ed insegnato presso la Clinica Psichiatrica dell’Università di Firenze. Attualmente è docente a contratto presso l’Università di Pisa e insegna in varie scuole di psicoterapia. Autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali e di varie monografie di argomento psicopatologico. Fra queste: Le Psicosi Bianche (con Adolfo Pazzagli, FrancoAngeli 2006), Il Mal d’Amore (Antigone, 2010); Margini (FrancoAngeli 2013); Matti e Mattoidi (SEID 2015), L’ombra dell’autismo (con Liliana Dell’Osso, FrancoAngeli 2018); La Dipendenza Amorosa (Alpes 2018); Genio e follia 2.0 (con Liliana Dell’Osso, FrancoAngeli 2019); Psichiatria 2.0 (con Liliana Dell’Osso, FrancoAngeli 2020).
Il presente lavoro è di natura decisamente antropologica e si inserisce in un filone di studi volti ad evidenziare le strade del sacro e le ricadute che, dal mondo antico, arrivano fino all’attualità. In questo ambito l’Autore ha già pubblicato: Mysteria. Viaggio nei luoghi e nei riti dell’antichità classica (Pungitopo 2018) e La via per Eleusi (Pungitopo 2020); ma anche La Follia di Oreste. Psicopatologia di un personaggio del mito (Alpes 2015) e Fra mito e psiche. Il tempo, la morte e l’aldilà, il simposio, l’identità femminile, il mistero della creazione, il dramma della scelta (Alpes 2020).

formato 12 x 17- pp. 104, € 15,00

Emily Fogg Meade
IMMIGRATI ITALIANI IN AMERICA
(prima edizione Italiana)

Introduzione di Marcello Saija

«[...] Leggere le pagine di Emily Meade è particolarmente interessante non solo sotto il profilo della preziosa testimonianza che fornisce sul piano storico, ma anche e soprattutto per la stretta attualità del fenomeno che interessa l’intera Europa ed il nostro paese in particolare. [...] Il lavoro della Meade ha quindi il pregio di condurci per mano quasi naturalmente ad una riflessione sul nodo centrale della odierna questione migratoria».
(Dall’introduzione di Marcello Saija)

Emily Fogg Meade (o Mead) nacque a Chicago nel 1871 e morì a Philadelphia nel 1950.
«Già da molto prima che Margaret Meade diventasse famosa in tutto il mondo come antropologa e autrice di varie pubblicazioni, una rinomata sociologa che aveva lo stesso cognome, Meade – si trattava di Emily Fogg Meade, madre di Margaret, – era diventata, per così dire, familiare alla popolazione di Hammonton, New Jersey, dove si era recata nel 1907 per condurvi uno studio relativo all’immigrazione italiana. Emily Fogg Meade fu una pioniera della sociologia, e una militante contro le ingiustizie sociali: in varie occasioni nel corso della sua vita condusse battaglie, a New York e a Philadelphia, contro compagnie industriali della portata e del potere della Standard Oil, della Telephone Company, della Tammany Hall, e contro l’apparato politico che sostenne il senatore Vare. Nata e cresciuta a Chicago, dove frequentò l’università, Emily Fogg Meade si recò a Hammonton per condurre, per conto del Ministero del Lavoro degli Stati Uniti – U. S. Department of Labor – uno studio dal titolo: Gli italiani sulla nostra terra: uno studio sull’immigrazione.
Ottantacinque anni dopo, la Hammonton Historical Society, con il sostegno civile ed economico di molte organizzazioni locali, ha ristampato questo studio per intero, perché venga conservata e tramandata la storia che ‘racconta’ l’esperienza degli italiani che si stabilirono qui come immigrati. È una storia che Emily Fogg Meade ritenne degna di essere scritta, e la Hammonton Historical Society spera che chi legge troverà questo lavoro ancora interessante per le informazioni che contiene».
(Premessa del volume pubblicato ad Hammonton nel 1992).

formato 12 x 17- pp. 232, € 16,00

Vanni Ronsisvalle
LA LUNA, MAMMA RAI E IL SORRISO DELLA GIOCONDA

Un uomo si aggira per l’Europa, la vecchia Europa delle cattedrali e degli Spiriti Eletti, vede cose ragguardevoli, incontra altri uomini e ne scrive. Si aggira per il mondo più vasto, di qua e di là degli oceani, dei grandi fiumi nelle città tra foreste di grattacieli, capolavori della modernità; vede luoghi e persone che valgono la pena di essere raccontati. Un cameraman (della RAI) filma ciò che lui guarda con interesse; un doppio sguardo convenzionale.
In queste pagine scorrono l’una accanto all’altra avventurose storie di letteratura e anche tempestose storie d’arte. E la storia-storia con personaggi monumento. Una imperatrice spodestata dalla prima guerra mondiale (Zita d’Asburgo) e manigoldi salvati dalla ghigliottina all’ultimo momento; il deluso boia di Parigi, il grande poeta americano Ezra Pound e Helene Weigel la vedova di Brecht, Italo Calvino e la nipote di Pessoa, l’ultimo capo dei Sioux in Dakota, narratore di antichi massacri, il controllore del cartoteche ebraiche di Praga e il padre di Anna Frank; donne bellissime in carne ed ossa o donne dipinte come esposta al Louvre. Oppure donne-mostro benché bellissime. Come Himelda Marcos a Manila che mandò di notte le ruspe a spianare il Tondo, bidonville cresciuta accanto al cantiere di un Palazzo del Cinema che si sarebbe inaugurato all’indomani, intitolato al suo nome: strage di poveracci straziati nei loro ricoveri di cartone. Avide come la terza o quarta moglie di Picasso, astute come sua figlia Paloma; Peggy Guggenheim che amò Max Ernst ed altri due o tre artisti che collezionava; altre api regine simili alle terribili Brunilde e Fredegonda dell’Età dei Franchi; sesso e potere. Denaro, tanto. Storie di grandi artisti come Andy Warhol, Mirò e Bonnard o di scervellati che grandi non lo saranno mai. Storie nei grandi spazi dei quattro continenti o tra le quattro pareti di una camera d’albergo: Conrad all’Oriental di Bangkoch, Andrè Gide al Timeo di Taormina. Il Double bind, la teoria del doppio è l’architettura leggera ed avvolgente di questo libro, tratto dal filmico effimero e da ciò che comincia con l’angoscia della pagina bianca su cui scrivere cose imperiture.
Linguaggio ellittico ed ironico, il filino di humor che non si trattiene nemmeno sulla porta di un dramma borghese: la vedova Picasso che si suicida quando il ministro Malraux e presenta l’importo della tassa di successione; Malraux ministro della cultura intenzionato in quei giorni a sbiancare il paesaggio di Parigi per lasciare il segno, lavare il grigio dei suoi palazzi.

Vanni Ronsisvalle (Messina, 1931) è autore di romanzi, racconti, testi teatrali, radiodrammi, inclini all’epica documentaria ed alla rappresentazione poetico/fantastica del mondo. Documentarista, inviato speciale, ideatore di rubriche di attualità culturali radiotelevisive realizza per in Africa, Asia, Medio Oriente, Stati Uniti, Canada, America Latina ritratti anticonvenzionali di protagonisti – eccellenti e no – dell’arte, della letteratura, della politica; dai guerriglieri di Sendero Luminoso ai mercanti criminali della droga del Triangolo d’Oro – Tailandia, Laos e Birmania – ai contemplativi monaci buddisti di Chan Raj. Per l’Enciclopedia Treccani realizza, tra scrittura e indagine filmica nelle grandi opere pittoriche, le monografie su Lorenzo Ghiberti, Paolo Uccello e il Beato Angelico. Collabora a “Il Giorno”, “La Stampa”, “Italia Oggi”, “Il Messaggero”, “L’Informazione”, “Il Corriere della Sera”, “L’Unità”; con saggi e racconti a: “Il Mondo” di Pannunzio, “La Fiera Letteraria”, “Il Caffè” di Gian Battista Vicari, “L’Europa”, “Prospetti”, “Quartiere”, “Civiltà delle Macchine”. Professore a contratto in Scienze della Comunicazione/ Scuola di Giornalismo dell’Università di Salerno, è socio ordinario del Pen Club Internazional.

formato 17 x 24 - pp. 538, € 25,00
Attilio Borda Bossana
STRETTO DI MESSINA,
Traversata e collegamenti

Lo Stretto attraversato, collegato; ieri, oggi e in un prossimo futuro. È lo schema filologico scelto per l'analisi della complessa storia dei trasporti e dell'attraversamento del braccio di mare, in rapporto alle ragioni della salvaguardia della vivibilità della vasta Area dello Stretto. Un tema che non conosce tempo, pendolo dell'incertezza, tra sogno e realtà; antico e moderno, con valenze diverse; oggi atemporale moltiplicatore d'interesse o profonda letargia, secondo le stagioni politiche o il succedersi degli appuntamenti elettorali. Questione che fa riemergere il filo conduttore della storia di Messina ritmata tra inter-modalità dei trasporti, collegamenti marittimi e ferroviari o attraversamento stabile, circonlocuzione questa per mimetizzare la parola "ponte". Tutte visioni di quel ponte di carta, di gomma, del mito, dei sospiri, della discordia, o delle polemiche, spesso; ma anche ponte "infinito", immaginario oppure negato, vietato, proibito, imprescindibile, indispensabile, follia, risorsa, spot, utile, inutile, mostro e illusione. Teatro del mito, poliedrica saga dell'oscillazione, e arco narrativo di vicissitudini da esplorare con uno sguardo sul ponte, oltre il ponte e ...dal ponte. Uno sguardo/visione dal Ponte può allora essere lo spunto per una rilettura dell'ampio dibattito emerso, in tanti anni e in diverse stagioni politiche del Paese, sul tema dell'attraversamento dello Stretto di Messina. Ma anche pretesto per osservare, comparativamente, "dal ponte di una nave", l'e/involuzione che il trasporto marittimo ha registrato simultaneamente a quel "Ponte sulla carta", realizzato dai mezzi d'informazione.

Attilio Borda Bossana, giornalista professionista; collabora con varie testate ed è componente del Consiglio di disciplina territoriale dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia ove è iscritto dal 1979.
Tra le sue pubblicazioni:
Ferry boats: 95 anni di servizio nello Stretto di Messina (1994); Immagini di Messina dal 1908 al 1950 (1997); "I Giorni del Terremoto"- Cronache e rievocazioni di una tragedia (1998); Palazzo Zanca (2005); Messina e le navi della Marina Russa (2006); Grattacieli sulle onde (2008); Omaggio a Messina ed. Alinari (2008); Messina 1908: Il Mondo e la Nazione di fronte al Cataclisma (2009); I protagonisti del Palazzo di Città (2012); 150 anni di navi passeggeri nel porto di Messina (2013); Saperi e...sapori della città di Messina (2014); Quattro fischi. Due barche (2015); Laghi di Ganzirri e Stretto di Messina: eredità di sapori (2016); Omaggio a Orio Vergani (2017).

formato 24 x 24 - pp. 240, € 35,00
Macrina Marilena Maffei
DONNE DI MARE

Hanno pescato di notte e di giorno, varato le barche, tirato le reti, salpato le nasse e trascinato le imbarcazioni a secco. Gestualità maschili, atti usuali fra gli uomini di mare, qui tuttavia si tratta di donne. Sono le pescatrici e le donne di mare della Sicilia, di un luogo particolare dell’Isola: l’arcipelago delle Eolie. Forti, coraggiose, audaci, le donne eoliane, sino alla prima metà del Novecento, hanno sfidato quotidianamente il mare per mantenere se stesse e le loro famiglie. Sembrerebbe l’invenzione, magari affascinante, di una studiosa, è invece la realtà di un territorio che ha coinvolto i destini di molte generazioni di donne. Pressoché dimenticate dalla storia insulare, le donne di mare ritornano oggi a reclamare il loro diritto alla memoria. E lo fanno attraverso questo libro che raccoglie le loro voci, le loro storie. D’altronde, qual è il senso simbolico di un molo, di una caletta, di un porticciolo se svanisce per sempre l’immagine delle donne con le schiene curve e le mani strette sui remi che si allontanano nel mare eoliano? Donne che hanno imparato a dare il nome ai venti e a leggere le ore nelle stelle...

Macrina Marilena Maffei, antropologa, da molti anni raccoglie i patrimoni narrativi radicati nell’oralità popolare dell’Italia centro meridionale e delle Isole. Fra le sue ultime opere: La danza delle streghe (2008); Le polene. I volti del mare ( 2009).

formato 12 x 17 - pp. 176, € 12,00
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Giuseppe Sicari
LA KIPPA' DI ESCULAPIO

Fra il '300 e il '400 sono attivi in Sicilia numerosi medici ebrei, uomini e donne. Di molti conosciamo anche le generalità e le città dove esercitavano. Il libro ne dà l'elenco completo. Spiccano, fra tutti, i nomi di due "dottoresse": Bella di Mineo e Virdimura di Catania. Ma dove e come si formavano questi medici? Quali erano le loro capacità professionali? Il libro cerca di rispondere a questi ed altri quesiti, partendo dalla recente scoperta - fra i manoscritti di una biblioteca tedesca - della copia (realizzata a Licata nel 1484) di un famoso manuale medico medioevale.

Giuseppe Sicari (Capo d’Orlando, 1933) è giornalista ed autore di saggi e opere di narrativa. È stato caporedattore del TG 1 e docente all'Università della Tuscia, ha pubblicato Gelsomina di Sicilia (2006) e Il Santo marrano (Pungitopo, 2010).

formato 12 x 17 - pp. 112, € 10,00
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Sergio Giani
PIANTE MEDICINALI DELLE ISOLE EOLIE

E' quasi impossibile. leggendo [questo libro], non venir presi da una sorta di nostalgia calda e sorridente per una farmacopea naturale tanto più affidabile della nostra sofisticata e artificiale, non foss'altro pecrhé la pozione, la tisana, l'impacco vegetali venivano assunti con fede, laddove oggi assumiamo i farmaci quasi con rassegnazione e con l'angosciante certezza della fatalità delle controindicazioni.
E poi le pagine ci raccontano una cultura naturalistica popolare scritta sul papiro delle memorie tramandate da padre in figlio: e quindi ci svelano l'esistenza di una comunicazione generazionale che non c'è più, di una capacità di dialogo e coesistenza con la Natura che aveva radici fino negli strati più elementari della popolazione e che oggi è spenta.
Perciò io ritengo questo libro di estrema importanza, lo consiglio ai giovani intelligenti e agli adulti responsabili: il fatto che riguardi un ambiente limitato come un'isola lo rende ancor più valido, perché lo inscrive in quel prezioso filone letterario tendente a cogliere nel "particolare" le leggi universali, nell'Isola il microcosmo, cioè, in piccolo, il cosmo intero.
dall'Introduzione di Gin Racheli

Sergio Giani (Trieste, 1946) farmacista, per anni titolare della Farmacia Rurale di Malfa, esperto nella valorizzazione delle risorse della Medicina Tradizionale. Vive dal 1997 a Bamako, in Mali, felicemente sposato con Rokia Sanogo, anche lei farmacista e Titolare alla Facoltà di Medicina all'Università di Bamako. Sono rispettiramente Responsabile dei programmi e Presidente di AlDEMFT, un'organizzazione non governativa a scopo non lucrativo che ha come obiettivo la valorizzazione delle risorse della medicina tradizionale nel campo della salute, dell'ambiente e dello sviluppo economico e sociale.

formato 12x17 - pp. 136, € 13,00
Giuseppe Loteta
PAGINE MESSINESI
alla ricerca dell'identità perduta

Senza memoria del passato non si ha consapevolezza del presente e si rischia di ipotecare il futuro. Ciò vale per le persone e per le comunità. Vale per Messina e per chi conosce poco la propria storia o ritiene che non valga la pena curarsi di avvenimenti e personaggi lontani nel tempo. Ma quei fatti e quelle persone fanno parte di noi. Senza di loro saremmo come chi per un trauma perde la memoria e non riconosce più cose e volti che lo circondano. Ecco perché sapere cosa furono gli anni del dopoguerra a Messina o chi era -l'onorevole Blandino", ricordare fasti e decadenza del Gabinetto di Lettura o le serate all'Irreramare, leggere di fatti importanti o marginali avvenuti nella nostra città, può aiutare a riconoscerci.

Giuseppe Loteta, siciliano di Messina, vive a Roma dal 1959. Laureato in giurisprudenza, giornalista professionista dal 1962, è stato caposervizio interni e inviato del settimanale "L'Astrolabio", fondato da Ernesto Rossi e diretto da Ferruccio Pani. Poi condirettore di "Aut", vicedirettore del "Diario di Venezia". Fino al 1994 inviato e commentatore politico de "Il Messaggero". Collabora a diversi quotidiani e periodici. Nel 1990 ha pubblicato il suo primo libro con le Nuove edizioni del Gallo: Cuore da battaglia. Pacciardi racconta a Loteta, un libro-intervista con il vecchio leader repubblicano. Nel 1998, Fratello, mio valoroso compagno... Dall'Italia alla Spagna la vita avventurosa di Fernando De Rosa, socialista libertario ( Marsilio).
Dal 2008, editi dalla Pungitopo: Messina 1908 (romanzo ambientato nella città dello Stretto poco prima che il terremoto la distruggesse); Romanzo messinese (racconti, 2011); Nuvole e pietre (poesie, 2013); Istantanee, tra cronaca e storia (profili di personaggi che appartengono alla storia del nostro Paese, 2014).

formato 12 x 17 - pp. 184, € 13,00
Θάλαττα ϰαί γη
Note di Elio-pesce

Pagine di mare e di terra. Di un mare, soprattutto, visto con gli occhi di chi vi si è immerso, di chi l'ha vissuto e studiato nel suo 'dentro', nel suo 'profondo'. Elio Catalano, con pagine che si avvicendano come un genuino conversare, ci offre scenari ricchi dell'umanità di un "Colapesce" palermitano e della scienza che solo un appassionato studioso della vita che nel mare si nasconde poteva donarci. La narrazione, giocata fra ricordo nostalgico e attenta osservazione, si spinge così a divenire monito, appello a un maggiore rispetto della vita che sembra essere a noi discosta, ma a noi invece indissolubilmente legata.

Eliodoro Catalano (Palermo 1929-2014) conobbe da subito la fortuna di essere figlio di Eustachio, che, con la genialità concessa solo ai grandi artisti, si arrese presto alla svogliatezza scolastica di 'Elio' (che traguardò la licenza media) e lo assecondò nella sua passione per la biologia marina: acquistò allo Sperone di Palermo quello che diventerà ben presto studio e piscina-acquario del figlio. Elio studiò da autodidatta, e i risultati scientifici raggiunti gli vennero riconosciuti dall'Università di Palermo, che lo accolse con la qualifica di professore-ricercatore. Conosciuto, grazie ai suoi innumerevoli interventi scientifici, anche in ambienti internazionali, ma deluso dal fallimento del suo progetto di un acquario palermitano, si dedicò in fine allo studio delle piante grasse.

formato 12 x 17 - pp. 128, € 9,00
Davide Monopoli
DELL'ETEROSOFIA, Per un'etica della gioia in tempi apocalittici e cannibalici

[...] sono dunque intimamente legati alla storia dell'uomo e alle storie del mondo questi versi di Torres La Torre, inno alla sacralità della vita, invitano a riscoprire attraverso l'arte la bellezza che è nelle cose, la vivacità metamorfica della vita intessuta dalla morte, il segreto che si cela nel dischiudersi di un fiore, nel passaggio dalle ceneri alla rinascita della fenice, mimesi del processo artistico di approssimazione al mondo, tensione verso un sistema concettuale esaustivo che inglobi tutti gli elementi sfuggenti della realtà di cui siamo parte. In ultima analisi altro non è la poesia che un quesito, il suo ruolo anche in tempi bui è quello di interrogare le coscienze, ricerca incessante fra il mistero della vita.
(dall'Introduzione di Marika Gacioppo)

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formato 12 x 17 pp. 152, € 12,00
Pietro Lo Cascio
«COSE DIVERSE DALLE VULCANICHE»
Le Eolie dell'Ottocento esplorate da Mandralisca e altri naturalisti

Cosa facevano un barone illuminista che scriveva lavori scientifici lasciandoli nel cassetto, una ex-modista parigina appassionata di nautili e altri molluschi marini, un botanico alle prime armi scambiato per un medico, un raccoglitore di lumache scambiato per untore, un figlio di esuli mazziniani che voleva unire idealmente l'Italia in un'inchiesta ornitologica, uno scrittore inglese con il pallino delle lucertole e di Darwin, e altri interessanti personaggi in giro per le Eolie durante il XIX secolo? Le esploravano per documentarne la flora e la fauna, e magari scoprirvi nuove specie. Questa semplice constatazione stride con il principale motivo di attrazione di molti viaggiatori naturalisti che si recavano nell'arcipelago, ovvero i suoi vulcani; Lazzaro Spallanzani, sul finire del Settecento, lo scrive espressamente, parlando di isole «figlie tutte quante del fuoco». Ma il secolo successivo è quello delle grandi intuizioni — la selezione naturale e l'evoluzione che rivoluzioneranno la biologia e il pensiero scientifico, e che molto devono proprio allo studio delle isole e dei loro organismi vegetali e animali. Sebbene l'eco delle Galàpagos sia ancora lontana, all'ombra dei vulcani eoliani si intrecciano intriganti vicende scientifiche, ma anche umane che avranno come protagonisti una moltitudine di scienziati, raccoglitori e dilettanti, impegnati nell'esplorazione della storia naturale dell'arcipelago, e che ci raccontano un'epoca e un territorio.

Pietro Lo Cascio (1967) vive e lavora alle Eolie. Da anni si occupa di ricerche sulla biodiversità e sui problemi di conservazione degli ambienti insulari, in particolare del Mediterraneo. Oltre a numerosi articoli su riviste scientifiche, ha pubblicato una "Guida naturalistica alle Isole Eolie" (1997), una "Storia naturale delle Isole Pelagie (2002), una nuova "Guida ai vulcani e alla natura delle Isole Eolie" (2007) e alcuni libri su argomenti zoologici: "I Lacertidi italiani" (1999), "The Lizards of Italy and adjacent areas" (2002), "Mainland and insular lizards: a Mediterranean perspective" (2006)

pp. 174, € 15,00
Leonardo Sciascia
ORE DI SPAGNA
Fotografie di Ferdinando Scianna
Nota di Natale Tedesco

Murillo, l'inquisizione, Cervantes, Sotelo, Guillén, Franco e la guerra civile, Unamuno, Ortega y Gasset, ancora Don Chisciotte, processioni religiose e processioni di polizia, Giovanni Paolo Il e Gregorio XVII, Cabanillas, Ramba del Valle Indàn, etc. Propriamente un viaggio, anzi, nelle cose e nel tempo, nella letteratura e nella storia, nell'attuale realtà della Spagna. In dieci capitoli acuti e fervidi, che incuriosiscono e appassionano, Leonardo Sciascia attraversa il mondo spagnolo, rivisitandolo, ri-conoscendolo, con una lettura che senza voler essere totale risulta tuttavia esemplare, e nel testo di Sciascia le cose e i personaggi diventano parola, bellezza, a riscontro, nelle fotografie di Ferdinando Scianna, con autonoma originalità, le persone, gli oggetti, i luoghi diventano figure, altra bellezza.


formato 15 x 21- pp. 128, € 38,00

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Fondata nel 1977 con interessi prevalentemente indirizzati a rilevare il mondo delle tradizioni e delle letterature popolari e delle microstorie locali, la Pungitopo editrice nell'ultimo triennio ha rivolto la sua attenzione alla cultura nazionale e straniera, individuando particolari settori d'intervento e metodologia di ricerca. Le principali collane si pongono come punto di riferimento nei settori della produzione narrativa, teatrale e saggistica, tanto isolana quanto italiana ed europea. Con importanti riproposte di autori e tematiche del passato, sono presenti nel suo catalogo nomi nuovi ma assai significativi della cultura contemporanea.

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