NOVITA'
PRAESIDIUM MARI
LA FALCE MESSINA: VICENDE DI MARE E DI TERRA
Il mare è sempre stato orizzonte d'ispirazione letteraria, capace di accompagnare sulle onde pensieri e storie, immagini ma anche scoperte ed approfondimenti storici. Messina, con i suoi 55 km di costa è città che convive in tutta la sua lunghezza con il mare, con le sue leggende, con le sue tragedie. Particolare il rapporto on il porto, con la sua falce, con il "mare di città" e con lo Stretto ricco di correlazioni con le sue vicende storiche. [...]
Due saggi introduttivi, sulla Città del Sole di Campanella e su Utopia di Tommaso Moro.
«L'idea di utopia è essenzialmente moderna. Alla parola "moderna" io do significato di qualità, non di tempo. Moderno è l'uomo che pensa con il cervello proprio, non per ispirazione e autorizzazione di un'autorità religiosa o politica. [...] Finché l'uomo è dominato da forze superiori e oscure, l'idea di una vita migliore risiede in due luoghi egualmente lontanissimi dal presente: nei primordii del mondo e alla fine della vita. [...]».
LUNA SEGRETA
Ciascuno di noi ha la sua luna segreta da tirare fuori quando il buio cresce, impedendo di vedere dove si va. Raccontare storie è il modo migliore per non farsi trascinare dagli scherzi della vita, dall'imprevedibilità dei suoi momenti più difficili. Questa raccolta nasce dall'intenzione di non lasciar sedimentare la memoria di tali momenti, ma di farne piuttosto strumento di comprensione del tempo che si vive...
IL FRATELLO
Il racconto Il fratello, che qui proponiamo, fu pubblicato in "Rassegna Contemporanea" (anno II, agosto 1909), che nel primo `900 ospitò prestigiose firme (Pascoli, Pirandello, Capuana, Ibsen, Tagore, Serao, Onofri, Bontempelli).
« [...] Fu sempre una solitaria: trascorse gran parte della sua vita nella villa del Cicero, che sorge tra le colline di Patti ed il mare: si chiamò Maria Ruffo [...]».
ELOGIO DEL ROSPO
e altri saggi
«Finché non si è davvero malati, affamati, impauriti, rinchiusi in una prigione o in villaggio turistico, la primavera è primavera. Le bombe atomiche si ammassano nelle fabbriche, la polizia si aggira per le città in cerca di prede, le menzogne straboccano dagli altoparlanti, ma la terra gira ancora attorno al sole e, per quanto lo disapprovino con convinzione, né dittatori né burocrati possono impedirglielo».
George Orwell
Gli echi di uno struggente esistenzialismo travalicano l'ambientazione isolana e provinciale, marcata in questi racconti, e assumono una dimensione propria del decadentismo, in cui certamente si possono inscrivere queste pagine per la loro raffinata e misurata cifra stilistica novecentesca, e per quella malinconica dimensione umana senza tempo che le ispira.
L'ABBOCCO DELLA LUCE
All'atto stesso della nascita siamo consegnati alla luce, anche per metafora. E la luce, nelle sue forme e negazioni, è una presenza costante in questa silloge: la luce a cui tendiamo per istinto, che illumina e riscalda, abbaglia e distorce, che è discrimine tra esserci e non esserci, svelare e celare la realtà.
In questa attrazione, fascinosa e fatale, carica di incognite e di possibilità, sta il sottile filo rosso di una poesia in cui il tono si fa più piano e riflessivo quasi a far decantare la parola all'interno del verso. (S.V.)
UNDICESIMO COMANDAMENTO
romanzo
Romanzo ironico e mordace, la cui trama è sorretta da un dialogo vivacissimo ricco di battute irresistibili, nel quale l'Autore celebra una sorridente ma feroce vendetta nei confronti delle convenzioni che opprimono la società attuale e dell'apparato burocratico di oggi.