ART
HOTEL ATELIER SUL MARE
Vincenzo
Consolo, Ute Pika, Umberto Leone
Lunaria - Contrada senza nome, 2007
É
la favola teatrale di Vincenzo Consolo, autore di famosi testi
sulla Sicilia, che narra la storia di un viceré malinconico
e della caduta della luna. Una metafora del disfacimento del potere,
ma anche della cultura e della poesia come illusione necessaria
contro la precarietà della vita, capace di rinascere sempre
in luoghi imprevedibili e in forme nuove e pure. Per la realizzazione
della stanza sono stati utilizzati due tronchi di ulivo che sono
stati sezionati longitudinalmente ricavandone 19 sculture. Le
prime cinque, installate lungo le pareti del corridoio, sono il
sentiero che condue alla stanza, la "Contrada senza nome",
dove al centro, nella forma tonda del grande letto, troviamo la
luna. Lungo il perimetro della stanza, sono stati collocate sette
"libri gigantici", alti tre metri, le cui pagine sono
sculture tagliate in sezioni molto sottili, e montate in modo
da formare le pagine di un grande libro, che il visitatore è
invitato a sfogliare e leggere lasciando che siano le venature,
i buchi, le spaccature, i grovigli dei nodi a raccontare, creando
dei continui rimandi tra l'ulivo simbolo di saggezza e il libro,
veicolo per antonomasia di diffusione della Conoscenza.