Caffè Letterario
Pungitopo

Anacreonte

 

 

 

La fanciulla di Lesbo

La palla rossa
a me lancia Eros dai capelli d’oro
e con una fanciulla dai sandali a colori
mi spinge a giocare.

Ma essa ch’è di Lesbo dalle belle case,
sdegna me bianco già sul capo
e avida sospira per un altro.

Eros

Eros, come tagliatore d’alberi
mi colpì con una grande scure,
e mi riversò alla deriva
d’un torrente invernale.

***
Eros languido desidero cantare
coperto di ghirlande assai fiorite,
Eros che domina gli uomini, signore degli Dei.

Timore dell’Ade

Biancheggiano già le mie tempie
e calvo è il capo;
la cara giovinezza non è più,
e devastati sono i denti.
Della dolce vita ormai
mi resta breve tempo.

E spesso mi lamento
per timore dell’Ade.
Tremendo è l’abisso di Acheronte
e inesorabile la sua discesa:
perché chi vi precipita
è legge che più non risalga.

Vento

Vibra cupo il fogliame
del lauro e del verde pallido ulivo.

   
Pungitopo pungitopo@pungitopo.com